PEREGRINATIO DELLA RELIQUIA
DI S.ELISABETTA D’UNGHERIA
Napoli,
19-20 marzo 2007
Convento
dei Padri Cappuccini di Piedigrotta.
Con
la festa di Sant’Elisabetta d’Ungheria, il 17 novembre 2006 si sono aperte le
celebrazioni per l’ottavo centenario della nascita della Santa Patrona
dell’Ordine Francescano Secolare.
Per
l’evento, l’ O.F.S. nazionale ha voluto un’iniziativa davvero speciale:
commemorare la nascita di Sant’Elisabetta con una “peregrinatio” della reliquia della Santa attraverso tutte le
fraternità O.F. S. d’Italia, che si concluderà il 17 novembre 2007.
Nell’ambito
di tale iniziativa, il giorno 19 marzo 2007, i rappresentanti del consiglio O.F.S.di
Piedigrotta, unitamente all’assistente spirituale padre Giacinto, hanno
ricevuto e preso in consegna la reliquia proveniente dalla fraternità O.F.S. di
S.Maria della Provvidenza del Vomero.
La
scultura-reliquia, (costituita da un frammento sacro racchiuso in una rosa,
offerta da due mani stimmatizzate, quella di Gesù e quella di S.Francesco a cui
Elisabetta ha consegnato la sua vita di sposa, madre, giovane vedova e regina) è
stata accolta con entusiasmo, calore e gioia dai francescani secolari di Piedigrotta,
i quali hanno custodito la preziosa reliquia nei giorni 19 e 20 marzo u.s.,
presso il convento dei Padri Cappuccini, ove è stata onorata non solo dalla locale
fraternità O.F.S. ma anche dai numerosi fedeli della zona.
E’
stato un evento particolarmente significativo perchè è venuto a coincidere e ad
arricchire il programma degli impegni della fraternità nel periodo della
quaresima.
Organizzati
dai rappresentati il consiglio OFS, si sono svolti due emozionanti incontri di
preghiera, presieduti dall’assistente spirituale.
Durante
gli interventi, ricchi di spunti di riflessioni, Padre Giacinto ha ripercorso i
momenti salienti della vita di Sant’Elisabetta offrendone a noi tutti
un’immagine viva, illuminata dal suo amore per i poveri, i bisognosi, gli
anziani ed i malati, evidenziando come Sant’Elisabetta sia stata una
francescana laica, una donna, una madre capace di vivere la povertà, la carità,
l’amore, la compassione della sofferenza propria e altrui, l’umiltà e la gioia
nel fare il bene.
Sottolineando,
inoltre, le problematiche che affliggono l’umanità e quanto difficile sia
diventata anche la stessa individuazione delle scelte da compiere sulla via del
bene individuale e comunitario, Padre Giacinto nell’evidenziare l’amore della Santa
verso tutti con la stessa intensità con cui ha amato Cristo, ha ribadito quanto
sia importante fare costante riferimento a personalità di così alto spessore
che, con la loro esistenza messa al servizio della Chiesa e dei poveri, ci
offrono il modello giusto da emulare.
La
peregrinatio è stata, dunque,
occasione di riscoprire una persona che ha saputo coniugare in modo mirabile i
verbi amare e pregare e che, a distanza di 800 anni è ancora giovane, così
attuale da essere esempio e guida per il mondo di oggi, in cui il problema
della povertà, della solitudine, della malattia e della violenza esige urgente
collaborazione dal nostro essere cristiani e francescani.
Stefano Esposito
O.F.S. Piedigrotta